La crescita dei bambini e la pubertà degli adolescenti avvengono in maniera equilibrata e al ritmo con l’età.

Ogni caso è specifico e ogni individuo ha la sua storia, ma ci sono dei casi in cui il ritardo o lo scatto di crescita destano preoccupazione e possono essere sintomo di patologie.

Se qualcosa procede in maniera anomala, dopo aver discusso con il pediatra di fiducia, si procede con l’esame dello studio dell’età ossea.

Questo esame è utilizzato per valutare lo sviluppo scheletrico e permette di individuare eventuali ritardi o avanzamenti nello sviluppo. Si tratta di un esame particolarmente utile per diagnosticare disturbi della crescita, squilibri ormonali o patologie.

In cosa consiste l’esame dello studio dell’età ossea?

L’esame, della durata di circa 10 minuti, consiste in una radiografia della mano e del polso sinistro. Il bambino posiziona la mano davanti alla macchina a raggi X e si sottopone a questo esame rapido, indolore e non invasivo.

Cosa si valuta tramite questo esame?

L’esame dello studio dell’età ossea verifica che lo sviluppo osseo sia in linea con l’età cronologica.

Con una semplice radiografia, è possibile valutare se ci siano disturbi della crescita, se la pubertà sia precoce o ritardata, se ci siano patologie endocrine come carenze o iperproduzione di ormoni della crescita, patologie genetiche che influenzano lo sviluppo scheletrico, si può monitorare l’efficacia di trattamenti ormonali e effettuare valutazioni della maturazione ossea per sport.